KIT per Smart Home

Oggi e sempre più spesso si legge su blog e riviste, il termine Smart Home. Tutti ne parlano e molti la vogliono tanto da indurre le aziende a creare degli “specchietti per le allodole” proponendo i loro “classici” dispositivi per rendere “smart” le abitazioni.

Generalmente sono kit plug & play composti da un numero limitato di dispositivi in grado di fare alcune cose (poche). Nella peggiore delle ipotesi sono video con istruzioni passo passo di pazzi egocentrici che postano i loro video fai-da-te (DIY ovvero Do It Yourself) mettendo insieme cozzaglie di cose improbabili come faceva il mitico MacGyver nell’omonima serie televisiva degli anni ’80.

La cosa sembra proprio ricalcare il problema della domotica già descritto in questo articolo.

Indipendentemente che si tratti di muovere tapparelle o cancelli di accesso, accendere lampadine colorate o elettrodomestici, regolare la temperatura o cambiare l’aria di una stanza, monitorare la presenza di estranei con telecamere o sensori d’allarme, attivare il WiFi o inviare mail in caso di allagamento, fughe di gas, ecc… hanno tutti una cosa in comune: una APP!

Sul tuo smartphone (o tablet se preferisci), avrai TANTE APP quanti sono i KIT che avrai previsto di installare nella tua casa. Ogni dispositivo connesso, sarà in grado di comunicare con te. Potrai comandarlo, gestirlo e regolato da ogni parte del mondo (forse… e dopo ti dico il perchè).

Come al solito ti invito a riflettere su alcune questioni calde:
1) Questa situazione ha a che fare con l’IOT? Se non sai cos’è l’IOT tanto meglio. Passa pure alla prossima….
2) E’ possibile che un’app comunichi con l’app vicina? O meglio, hai mai sentito (o visto) il tuo “smart termostato” dire, scrivere, inviare, gestire, comandare o comunicare qualcosa alla tua “smart TV”? E tra la “smart tapparella” con la “smart telecamera”? Tra la “smart lavatrice” ed lo “smart lampadario della cucina”?
3) Sai perchè devi cambiare il tuo smartphone o table ogni 1/2 anni? Perchè tra aggiornamenti continui e nuovi dispositivi (in KIT ovviamente) è normale che non abbia più la capacità e lo spazio sufficiente per poter gestire tutte le APP che ci sono installate. Non è solo una questione di “moda”. Il nuovo modello avrà sicuramente più memoria e più velocità rispetto a quello che hai già…
4) E’ smart (quindi intelligente) avere 100 app per gestire 100 cose diverse di 1 casa? E se le case fossero 2 o 3? Che ne so… una al mare ed una in montagna. Preferiresti utilizzare 200 o 300 app oppure 2 o 3 smartphone con le solite 100 app di cui ognuno comanda una casa? Sappi che non puoi installare 2 app uguali nello stesso smartphone. Potresti configurare un app con due impianti o dispositivi ma in questo caso riceveresti gli aggiornamenti solo dell’ultimo utilizzato. Considera che spesso le APP di questo tipo non si comportano come quella che gestisce le mail. Una sola cosa alla volta, come una connessione bluetooth. Non è molto smart così no?
5) Una casa intelligente (o se preferisci una smart home) è come una “casa domotica” o come una “integrazione di integrati” perchè il dispositivo principale di controllo è uno smartphone (o un tablet)?

Su un articolo trovato in rete, la signora (o signorina non saprei) Raffaella Pace, professionista di Marketing prima in Mc Donald Italia ed attualmente impiegata (così dice il profilo Linkedin) in una agenzia leader nel settore immobiliare (cazzo tutte le agenzie immobiliari sono leader nel loro settore… non ce n’è una che è seconda agli altri… tutte prime! Un podio con un unico gradino… quello più alto… mah…) appoggia la teoria di Linus Lundberg affermando che di solito la gente inizia con l’acquisto di un “elemento intelligente” per la propria casa per prenderne un altro fino ad arrivare “ben presto” ad avere una vera “Smart Home”.

Secondo me, questa teoria, ci riporta alle 5 domande qui sopra con l’inevitabile conclusione di affermare che una smart home non è proprio fatta di un insieme di dispositivi ognuno dei quali ragiona per i cazzi suoi, anzi proprio il contrario come giustamente ha detto Lindsey Turrentine nello stesso articolo!

A proposito… lo trovi qui e se invece fosse stato cancellato, cosa che spero facciano presto, te lo riposto in un immagine qui sotto.

La cosa che ormai non mi stupisce più è vedere che chiunque non abbia la ben minima competenza in materia possa parlare o scrivere su ciò che non gli compete. Assurdo se non che questo mercato è proprio alla deriva!

Se vuoi leggere altre minchiate sulle smart home che ricalcano l’onda delle cose imbecilli già citate a conferma dello scandalo di questo settore appena descritto, ne puoi trovarne un bel po’ qui. Stessa società ma autori diversi. Avranno fatto una selezione per essere assunti?

Se invece non hai voglia di leggere, prova con questo Podcast. E’ di un altro tizio, ma le minchiate che dice sono più o meno le stesse… anzi fa anche pubblicità ad alcuni prodotti. Avrà preso anche lui la mazzetta come i signori che ho già menzionato in questo articolo ? Mah…

Una casa, per essere intelligente, dovrà avere un unico, ed uno solo, cervello in grado di mettere insieme ed elaborare tutte le informazioni che arrivano dai vari dispositivi per poi gestirle ed indirizzarle agli elementi più adeguati per soddisfare ed anticipare quello che realmente ti serve.

Ti immagini se ogni parte del tuo corpo decidesse, per conto suo, di fare qualcosa indipendentemente da quello che fanno gli altri? Un occhio guarda da una parte ed uno dall’altra, un braccio si muove in un modo, la gamba in un altro, ed i piedi anche. Probabilmente non riusciremmo nemmeno a stare in piedi o a cordinare tutti i movimenti per scrivere o leggere. Se non avessimo un unico cervello ad organizzare e dare istruzioni a tutti gli altri elementi di cui siamo fatti sarebbe un disastro!

La stessa cosa vale per un’orchestra. Se non ci fosse il direttore ed ogni musicista suonasse per i fatti suoni, non ci sentirebbe un’armoniosa melodia ma un frastuono infernale.

Altri esempi che mi vengono in mente, senza pensarci troppo, sono:

  • la centralina di un’automobile che tiene monitorati tutti i parametri di funzionamento e sicurezza;
  • un regista che coordina attori e comparse per creare scene ed azioni in linea con la trama del film;
  • un allenatore che da istruzioni ai suoi giocatori per cercare di vincere la partita contro gli avversari;
  • un computer che sposta materiale e macchine di un complesso impianto industriale per ottenere un prodotto finito;
  • ecc… ecc… ecc…

Prima c’erano i KIT per la domotica… adesso si sono magicamente trasformati in KIT per Smart Home… adesso basta pero, non se ne può più!!

Ti riporto un esempio di una “Smart Home fatta con KIT DIY”.

Classica famiglia di 3/4 persone in cui ci sono due adulti ed uno o due ragazzi:

  • Uno dei due adulti è quello che ha scelto e voluto la “smart home”, quindi è un po’ più “smanettone” rispetto all’altro/a che si limita ad eseguire i pochi comandi essenziali che conosce. Di solito si autoesclude dal resto delle funzioni che potrebbe utilizzare.
  • Sui due ragazzi niente da dire. quando si tratta di tecnologia, le nuove generazioni sono molto più avanti di qualsiasi adulto. Sarà una questione di DNA…

La classica situazione che di solito si presenta è questa:

  • Gli adulti, anche se con tempi leggermente diversi, hanno la stessa idea di impostare una certa temperatura nella loro casa.
  • L’adulto “smanettone”, che di solito è quello che si occupa delle impostazioni generali di tutta l’abitazione, imposta sull’APP dello “smart termostato” una certa temperatura per riscaldare l’ambiente.
  • L’altro adulto, di solito di genere femminile e più freddoloso, vuole alzare ulteriormente la temperatura per rendere la stanza più “vivibile” il prima possibile perchè oggi dovrà passare tutto il tempo li, proprio in quella stanza. L’unico modo per farlo è attivare il condizionatore con pompa di calore in modalità “RISCALDAMENTO”. Per uno “strano caso”, di solito dovuto ad un blocco improvviso con chiusura forzata piuttosto che un aggiornamento importante (passaggio ad una versione x.0) dell’applicazione, le impostazioni di default della macchina interessata è in posizione FREDDO.

In questa condizione, alla pressione del tasto “AVVIO”,  il condizionatore comincerà ad inviare aria fredda nell’ambiente.

L’impianto “idraulico” cercherà di riscaldare la stanza dal basso tramite l’acqua che circola nei radiatori o nei pannelli radianti, mentre il condizionatore la sta contemporaneamente raffreddando dall’alto.

Al loro arrivo, cosa diranno i due adulti? Come sarà la temperatura della stanza? Chi avrà ragione?

E adesso? Come si può rimediare a questo increscioso fatto? E tutto il gas e la corrente consumati per niente?

La stessa situazione si può presentare per altri impianti o sistemi, dalle luci ai carichi, dalle tapparelle all’impianto d’allarme.

Figo avere una smart home così vero? Forse era meglio lasciare le cose “standard” con il “comando manuale tradizionale”!

Voglio svelarti il piccolo segreto, lasciato prima in sospeso. Lo sai che ci sono molti KIT (o apparecchiature stand-alone) che non permettono di poter essere gestite da remoto ma solo in locale?

Questo vuol dire che se lo smartphone (o il tablet) non è collegato in modalità Wi-Fi alla stessa rete del dispositivo è impossibile controllarlo! E’ come portare il telecomando della televisione o del DVD installato a casa in ufficio e pretendere di poterlo comandare.

Ti sembra “Smart” una situazione come questa?

Alla prossima

Fabio

FabioKIT per Smart Home