Ristrutturare la domotica

Ristrutturare la domotica? Ma se abbiamo rifatto casa solo 5 anni fa !?!

Per chi fosse soddisfatto del suo impianto non c’è niente di più vero. Pensare di cominciare di nuovo con i lavori ed avere gente in giro per casa, sarebbe come rivivere un incubo!

Ma per tutti quelli che hanno un impianto domotico, integrato o meno con altri sistemi, che non ha mai soddisfatto le proprie esigenze, che non funziona come credeva o che, peggio ancora, è stato lasciato a metà da chi ha preso i soldi e non si è più fatto vedere… cosa si può fare? La ristrutturazione sembra una soluzione “obbligata” se ci si vuole veramente liberare dei problemi che diventano sempre più pressanti ogni giorno che passa…

Per fortuna, oggi non è così!

Ultimamente la tecnologia ha fatto passi da giganti e ci si può permettere di ristrutturare un impianto domotico, ma anche uno elettrico tradizionale, con un unico sistema coordinato ed efficiente in grado di trasformare la propria abitazione in una Vera Smart Home senza (quasi) toccare muri, pavimenti, pareti e soffitti.

Praticamente nessun intervento edile, quasi una mera sostituzione di “pezzi”! Non male per chi vuole salvaguardare il proprio pavimento in marmo o la parete rifinita con lo stucco veneziano. C’è da dire che se la parte elettrica dell’impianto fosse davvero vetusta, almeno i cavi andrebbero sostituiti con altri nuovi.

Non è per voler far cassa, come fanno i vigili che mettono i rilevatori di velocità tarati a 50 Km/h su strade provinciali con pendenza del 10% dove anche con il freno a mano tirato ed il piede sul pedale del freno si raggiungono i “70”!

E’ solo una questione di sicurezza, almeno per le prese di corrente, visto che grazie all’illuminazione a LED i consumi sono moooolto limitati rispetto alle vecchie lampadine.

Come già visto in altri articoli, ad esempio questo dove puoi trovare qualche confronto con la domotica, oppure questo dove sono presenti anche dei disegni che permettono una più facile e veloce comprensione anche ai “non tecnici”, fare una ristrutturazione per avere una Vera Smart Home ti permetterà:

  • di limitare i “posti di comando”, quindi automaticamente eliminare la maggior parte dei cavi presenti che non serviranno più,
  • aggiungere “posti di comando” e rilevatori di qualsiasi tipo ovunque, grazie alla tecnologia wireless,
  • aumentare il numero di punti luce e renderli dimmerabili (regolabili in intensità) ed anche cambiacolore,
  • implementare un sistema di allarme totalmente integrato,
  • ottimizzare consumi delle varie utenze,
  • inserire gratuitamente molte funzioni avanzate che con altri impianti sarebbero inimmaginabili,

ma soprattutto aumentare il comfort e la sicurezza delle persone.

Purtroppo ad oggi, a fine 2018, non è possibile trasportare la “230 V” da una parte all’altra della casa con dei trasmettitori Wi-Fi come si fa per “internet”, quindi se ad una tapparella, non arriva il cavo della “corrente” o qualcuno volesse aggiungere una cassa della musica in bagno, da qualche parte i cavi bisognerà farli passare…

Dubitate di chi dice che si può fare tutto wireless, perchè almeno due fili per l’alimentazione ci vogliono. Se davvero non fosse così altro che “rivoluzione industriale”!

Se invece fossero già presenti la maggior parte degli impianti, tutto sarà molto più semplice e veloce, soprattutto se la casa fosse già domotizzata!

Ecco quello che praticamente dovrà essere fatto su un impianto tradizionale:

  1. Sul soffitto di ogni stanza, o nella posizione più consona, si andrà a mettere un rilevatore di movimento per permettere la maggior parte delle automazioni della Vera Smart Home.
  2. Dentro alle scatolette (non tutte come già anticipato, ma solo alcune) dietro i comandi e nel cassonetto di ogni tapparella/lamella si andrà ad installare un attuatore (relè o dimmer) per comandare l’illuminazione e le motorizzazioni. In questo modo si potranno creare delle atmosfere luminose, per aumentare il comfort, e regolare l’altezza degli oscuranti, anche per ottimizzare i consumi degli impianti che gestiscono la parte climatica.
  3. Altri comandi, se proprio necessari, potranno essere messi ovunque. Con ovunque intendo proprio dappertutto, anche dove non ci sono scatole elettriche e persino sui vetri delle finestre. Dopo qualche mese che si “vive” in una casa, spesso ci si accorge che i comandi non sono al posto giusto. Questa è l’occasione per poterli avere dove si desidera.
  4. All’interno dei collettori, dove ci sono le tubazioni del riscaldamento a pavimento, piuttosto che direttamente sui radiatori (caloriferi) si andranno a mettere delle elettrovalvole. Non serviranno “termostati intelligenti” o altre diavolerie elettroniche. La Vera Smart Home, con i soli primi 3 punti di questa lista, sa già che temperatura c’è in ogni stanza…
  5. I sensori interni dell’allarme (volumetrici) si potranno smontare, perchè non serviranno più. In alternativa potranno essere sostituiti dai sensori di movimento descritti al punto 1. Quelli delle finestre (contatti) si potranno collegare agli ingressi presenti sugli stessi attuatori delle tapparelle o in una scheda che andrà a sostituire completamente la grossa centrale del sistema di allarme.
  6. Su tutti quei dispositivi che si vogliono “spegnere”, ad esempio quando non utilizzati, piuttosto che quelli di cui si vuole monitorare il consumo, si potrà collegare una presa intelligente. Per la TV del soggiorno, la lavatrice, il forno, ecc…

Con questi pochi e semplici passaggi, da una casa con “impianti normali”, si potrà già godere di molti vantaggi che offre una Vera Smart Home. Ovviamente se ci fosse anche la musica, il videocitofono ed altro, sarà sufficiente sostituire gli elementi. Probabilmente anche i cavi potranno rimanere gli stessi, limitando ulteriormente i costi di intervento.

E se la casa fosse già domotica?

Siccome non esiste uno standard, a seconda del “sistema domotico” utilizzato, la situazione potrebbe la stessa o addirittura più semplice.

Molti sistemi di domotica prevedono un’installazione “centralizzata” all’interno di quadri elettrici con dispositivi modulari e questo potrebbe rendere ancora più vantaggioso, soprattutto a livello economico, il passaggio ad una Vera Smart Home. Non sarà quindi necessario aprire scatole elettriche, cassonetti delle tapparelle o collettori di riscaldamento o comunque saranno interventi più limitati.

Come per l’impianto elettrico tradizionale, anche in quello domotico, l’unico inconveniente probabilmente sarà il fatto di avere molte scatole e tubazioni che rimarranno vuote e/o inutilizzate. Bisognerà prevedere quindi delle “placche di copertura” o dei quadri (dipinti o stampe) per coprire i fori rimasti aperti nel muro o più semplicemente dare “una stuccata ed un’imbiancata” per avere pareti più pulite ed uniformi.

Che dire, se si fosse pensato prima a realizzare una Vera Smart Home invece che un “impianto tradizionale” o un “classico domotico” sicuramente si sarebbero risparmiate diverse migliaia di euro di costi di opere edili, soprattutto per rompere e ripristinare muri dovuti al fissaggio di tubi e scatole inutili.

Quali sono i vantaggi di una Vera Smart Home? Ce ne sono molti descritti negli articoli del blog. Se clicchi sulla categoria “Smart Home” lo scoprirai immediatamente. Se invece sei un professionista del settore, non puoi perderti l’occasione di avere la guida “Una Vera Smart Home” che puoi trovare in questa pagina.

Alla prossima

Fabio

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