Domotica: cosa vuol dire ai nostri giorni?

Anni fa quando i computer avevano appena cominciato a diffondersi entrando nelle nostre case ed i tablet e gli smartphone non esistevano,  probabilmente non c’era nemmeno l’esigenza di avere la “domotica”, eppure c’era già…

Anche se le televisioni avevano schermi con dimensioni più contenute ed erano molto più ingombranti, non esisteva l’alta definizione, gli impianti elettrici erano automatizzati con dei semplici relè, gli impianti di allarme scasso avevano sensori e centrali più grosse, internet era una novità ed i giovani andavano a divertirsi in sala giochi, al cinema o in un parcheggio nascosto tra gli alberi… la domotica esisteva già!

Addirittura, per definizione (presa da wikipedia, “l’enciclopedia del web”) la domotica è nata nel corso della terza rivoluzione industriale, ovvero dal secondo dopo guerra. Questo vuol dire che se chiederai a qualcuno oppure se hai una certa età, ricorderai come erano i “bei tempi” quando la domotica ha iniziato a diffondersi! No? Non è così che sono andate le cose?

Cioè, vuoi farmi credere che nel 1969, quando l’uomo è atterrato sulla luna e tutti in tutto il mondo hanno potuto vedere questo avvenimento storico in diretta TV, nessuno era in grado di accendere la lampadina del bagno oppure spegnere tutte le luci di casa dal proprio giardino o balcone con la semplice pressione di un “bottone”? Nooooo?!? Allora mi sa che la domotica comincia proprio con una bella presa per il culo…e già!

Senza andare a cercare nei keyword di Google, fino a qualche anno fa (indicativamente tra il 2000 ed il 2005), se qualcuno diceva la parola “domotica”, veniva scambiato come una specie di alieno. Nessuno sapeva della sua esistenza, figuriamoci il significato. Ricordo ancora quando mi chiedevano:

“Che lavoro fai?”
“Faccio gli impianti domotici” rispondevo
“Domo… che?” Era la prima risposta (o domanda) che mi sentivo replicare
“E cosa sarebbe?” Subito la seconda…
“Hai presente quando accendi la luce se batti le mani o semplicemente spegni tutte le luci con un tasto solo? Ecco questa è la domotica!”
“Bello… tipo la casa del futuro?”
E si…proprio del futuro mi verrebbe da dire! 30 anni prima (quasi 50 adesso) siamo andati sulla luna ma ancora oggi, la maggior parte degli impianti elettrici vengono fatti con fili ed interruttori tradizionali! Del futuro si… ma del XXII secolo forse!!

Proprio in quegli anni “domotica” voleva dire avere la possibilità di spegnere tutte le luci con uno o più pulsanti messi in posti strategici come l’ingresso principale ed in prossimità del letto della camera padronale, piuttosto che muovere (aprire e chiudere) tutte le motorizzazioni (indipendentemente dalla loro natura) sempre con la semplice pressione di un tasto.

LA CASA… INTELLIGENTE?

Un termine che sicuramente era in gran voga a quei tempi era “la casa intelligente”. Probabilmente il termine “intelligente” era proprio per la presenza di quel tasto che evitava di dover fare il giro della casa di persona. Ma non sarebbe più corretto dire comodo? Chiamare un semplice tasto “intelligente”, mi sembra esagerato, per due motivi:

  1. come nella maggior parte dei casi succede, quel tasto è praticamente identico ad uno di un impianto tradizionale. Almeno nell’aspetto estetico e in alcuni casi anche in quello funzionale.
  2. finché qualcuno di più intelligente, ad esempio una persona, (qui potremmo aprire una parentesi e scrivere un altro libro sull’argomento ma lasciamo stare) non preme “il tasto”, questo non fa assolutamente niente. Prenderà solo la polvere come fanno il resto dei ricordi messi sulle mensole del soggiorno.

Per quelli che volevano “esagerare”, spesso venivano installati anche degli schermi touchscreen. Da questi era possibile monitorare e comandare, non solo le funzioni principali ma anche ogni singolo circuito luce o la motorizzazione desiderata. In alcuni casi, venivano aggiunte anche le funzioni per la regolazione climatica, dell’allarme antintrusione/scasso e più raramente la filodiffusione della musica.

Oggi, ma in verità già da qualche anno, tutto questo lo può fare un semplice “sistema bus” di qualsiasi casa costruttrice. Se quasi tutti possono farlo… sarà ancora un sistema che rende la casa intelligente? Forse si, se abbassiamo il valore del QI!!

Spesso il mondo della domotica è paragonato a quello delle automobili. Secondo il mio modesto parere è perchè molte auto, anche quelle più economiche, sono dotate di molti controlli elettronici che ci possono salvare la vita in caso di incidente o allietarcela in caso di colonna.

E’ per questo motivo che anche per le case il discorso cade a fagiolo! Alla fine la DOMOTICA è una COMODITA’!!

Ecco il punto dolente… DOMOTICA è l’anagramma di COMODITA’.

Comodità vuol dire “agio” o “lusso” che a sua volta vuol dire “costa di più” il che implica “per pochi eletti”, quindi non è per tutti… giusto?

Quindi riassumendo, la domotica è una cosa per poche persone che costa un sacco di soldi (a volte tantissimi). E’ l’equivalente, nel mondo automobilistico, di una super sportiva paragonata ad un’utilitaria. Strano, di solito i rappresentanti delle aziende e su molti siti “specializzati” si legge che, la domotica è per tutti, come le auto.

Chi avrà ragione? Sulla patente di guida potrei quasi ricredermi vista la mandria di pecore che spesso invade le corsie delle strade!

La verità è questa, non importa se la domotica che costa poco può fare tanto o se la domotica che costa tanto può fare poco. Il problema in questo caso è di chi la propone e dalla sua competenza tecnica e professionale. La domotica è un “optional”, spesso inteso del solo impianto elettrico di base, che tutti possono richiedere “in più” proprio per aumentare il comfort.

Come nel campo automobilistico, la maggior parte dei tecnici domotici lavorano con le grosse aziende produttrici ed i grossisti di “materiale elettrico”.

Non c’è quindi da meravigliarsi se gli impianti che queste persone progettano e realizzano non fanno quello che la maggior parte dei Committenti si aspettano, ovvero “prestazioni da togliere il fiato”!

In pochi utilizzano dei prodotti di marchi più specializzati, magari poco conosciuti, che però possono far girare la testa per le loro prestazioni. Attenzione, non ho detto più costosi, come spesso succede proprio nel campo delle auto!

Quanti concessionari Fiat, Ford o Opel ci sono nella tua zona? E quanti semplicemente Tesla (giusto per non citare nomi ancora più ovvi)?

Oggi, più che mai, il concetto di domotica è estremamente confuso

Trascurando la “pompata” definizione di Wikipedia e le altre migliaia di cazzate che si possono leggere sui libri riportati nell’elenco alla fine della stessa pagina, la domotica, oggi, si può riassumere così:

La comodità di controllare e gestire la propria casa dal proprio smartphone o tablet.

Se vogliamo allargare un po’ la visione, possiamo estenderla alla casa del vicino, dei genitori, dei figli, al mare, in montagna, in campagna, in città, in collina, ecc… ecc… Capito?!?

L A  C A S A !!

  • www.treccani.it: domòtica s.f. [dal fr. domotique, comp. del lat. domus «casa» e (informa)tique «informatica»]. – Disciplina che si occupa dell’applicazione dell’informatica all’insieme di dispositivi e impianti usati nelle abitazioni (per es., illuminazione, climatizzazione, audiovisivi, sistemi di sicurezza), provvedendo alla loro automazione.
  • www.repubblica.it: [do-mò-ti-ca] s.f. ELETTRON Scienza che si occupa dell’applicazione di elettronica e informatica all’organizzazione delle vita domestica (elettrodomestici e sistemi di controllo), e dell’utilizzo delle relative apparecchiature
  • www.sapere.it: domòtica sf. [comp. dal latino domus, casa+(informa)tica]. Scienza che studia l’applicazione nelle abitazioni delle tecnologie elettroniche e informatiche.
  • www.grandidizionari.it: [do-mò-ti-ca] s.f. INFORM Scienza che si occupa dell’applicazione di elettronica e informatica all’organizzazione delle vita domestica (elettrodomestici e sistemi di controllo), e dell’utilizzo delle relative apparecchiature.
  • www.dizionario-italiano.it: [do-mò-ti-ca] s.f. INFORM Scienza che si occupa dell’applicazione di elettronica e informatica all’organizzazione delle vita domestica (elettrodomestici e sistemi di controllo), e dell’utilizzo delle relative apparecchiature
  • www.sapere.virgilio.it: Sostantivo f sing (tecnologia) (ingegneria) (elettronica) (informatica) particolare ramo della tecnologia industriale che mira ad automatizzare il più possibile le abitazioni. Sillabazione do | mò | ti |ca Etimologia deriva dalla fusione tra la il latino domus cioè “casa” e (informa)tica

Forse quella parola qui sopra, scritta un po’ in grassetto ed in rosso, è sconosciuta a molti “illustri autori”, ovvero quelli che mi piacerebbe stessero lontani da questo blog. Loro tendono ad allargare il mondo della domotica (di casa…giusto?) anche in altri ambienti “non domestici”?

Probabilmente perchè passano la maggior parte del loro tempo in prestigiosi studi o aziende (ambienti del terziario o industriale, quindi non abitativi) a scrivere senza pensare o senza conoscere il significato delle parole. Non sarebbe più corretto parlare di “building automation” ovvero automazioni di edifici invece che di “domotica”?

Ecco un esempio estratto da un libro di uno di questi saccenti personaggi:

Trascuriamo per il momento il fatto del “accessibile a tutti” commentato poco fa. Evitiamo anche il discorso dell’efficienza, del risparmio energetico, della sicurezza ed il resto che saranno oggetto di discussione di altri articoli. E’ vero che se uno va in ospedale o in albergo ci può rimanere per tanto tempo ed è anche vero che ci sono operai cinesi che mangiano e dormono in fabbriche e capannoni industriali, ma penso che questo “concetto di casa” sia completamente diverso da quello che un “normale Committente” si aspetta. Tu cosa ne pensi?

E’ possibile paragonare le esigenze di una persona all’interno della propria casa, con quelle che potrebbe avere sul posto di lavoro o in qualsiasi altro luogo? Si utilizzano gli stessi prodotti e dispositivi? Sono necessarie le stesse caratteristiche tecniche?

Ha senso rilevare la temperatura all’interno di una casa con la precisione di un centesimo di grado ogni secondo? E se si volesse spegnere l’illuminazione di un umido reparto produttivo tramite un tablet (figo e di design all’ultima moda) con un dito sporco di grasso?

Probabilmente nelle teste di questi autori c’è qualcosa che non funziona. Riempiono inutilmente centinaia di pagine con argomenti e termini “alla cazzo!!” Salviamo gli alberi e togliamogli le penne!

L’ultimo personaggio “noto” che ricordo per aver compiuto opere tecniche, artistiche e letterarie è Leonardo Da Vinci ma non mi sembra che insegni o pubblichi ancora qualcosa, o sbaglio?

Sono forse le grandi aziende a sfruttare le influenti posizioni di queste persone, sponsorizzando le loro opere per fare il lavaggio del cervello ad alunni e conoscenti per promuovere i loro prodotti e servizi?

C’E’ DOMOTICA E DOMOTICA

Ma torniamo alla nostra casa… Per alcuni domotica vuol dire semplicemente “Internet e Wi-Fi”, per altri invece qualsiasi altra cosa elettronica presente all’interno dell’abitazione. Anche il “semplice” impianto di allarme o l’insieme delle apparecchiature che compongono un home cinema. E vuoi sapere il perchè?

Perchè c’è di mezzo sempre uno smartphone o un tablet ed il poter “navigare in internet”, “controllare e gestire” impianti, elettrodomestici o qualunque altro “aggeggio tecnologico”.

Se si comanda tramite una APP ed è possibile metterlo dentro una casa, è domotico!

I grandi colossi dell’elettronica stanno spingendo i loro nuovi prodotti (condizionatori d’aria, televisori, lavatrici ed altri elettrodomestici in genere) come quei dispositivi che rendono “Smart” le nostre case.

E questa è la controprova di quello che ho appena detto. Se puoi controllarlo dallo Smartphone ed è fatto per la casa… allora la tua abitazione diventa una “Smart Home”.

Purtroppo le cose sono “Smart”,  e quelli che dovrebbero saperne qualcosa sono “Strunz”, è questo il problema!

Una volta un amico architetto mi ha detto: “Se il Committente sfora il budget con il resto (arredamento, cucina, ecc…), la prima cosa che salta è la domotica! Non vuole nemmeno rinunciare al camino”.

Sti cazzi…cosa posso dire a proposito? Evviva la sincerità!

La vita è fatta di priorità. Se questa è la sua scelta, sono contento per lui. Probabilmente investirà, oltre che nel camino, anche in “Smart-elettrodomestici”. Ma se manca “la base” di un impianto domotico ben fatto, non sarà molto contento di arrivare a casa e scoprire che è saltato il salvavita nel quadro elettrico e la sua “cena” o la sua “lavatrice” non ha cucinato o lavato i suoi panni… e nessuno lo ha avvisato!!

E’ come andare a comprare bellissimo TV da 75 pollici di ultima generazione e non avere niente da collegarci, nemmeno il cavo dell’antenna! Cosa te ne fai? Guarderesti per due ore un “quadro nero” appeso al muro? Non penso… neanche la “capra” più inesperta, passerebbe tutto quel tempo ad “ammirare” una cornice vuota e priva di significato.

SMART HOME – Il futuro della domotica!

E’ vero, l’evoluzione per i prossimi anni, è proprio quella delle SMART HOME, ma non nel senso di lavatrici e forni controllabili da remoto, o meglio, non solo questo. Per tutti quelli che amano profondamente e non possono rinunciare alla tecnologia, sarà il nuovo concetto di domotica.

Sarà la stessa casa ad autoregolarsi grazie a svariati sensori. Questo dovrebbe riprendere la famosa espressione “casa intelligente” che si utilizzava qualche anno fa solo che questa volta è tutto vero!!

La casa diventa autonoma, non “aspetta” più un comando da qualcuno, ma si gestisce da sola, semplificando l’interazione ed aumentando il comfort abitativo. Per tutte le funzioni, da quelle per la sicurezza delle persone a quelle di puro svago ed intrattenimento.

Non sto parlando delle lampadine cambiacolore che puoi trovare nei grossi centri di elettronica o su internet, ma dei veri e propri sistemi che “progettati e realizzati intelligentemente” possono dare “vita” alla casa.

Forse un domani si arriverà davvero a far fare la spesa al frigorifero ed il forno sarà in grado di preparare e cucinare una torta autonomamente ma per il momento è solo una questione di prototipi.

E’ inutile puntualizzare che il “controllare e gestire la propria casa” riguarda solo gli “impianti tecnologici di natura elettrica ed elettronica” ed eventuali dispositivi a loro annessi e connessi.

Se si potesse cambiare la distanza delle fughe delle piastrelle del bagno, il colore delle pareti in camera da letto e spostare l’arredamento del soggiorno come “sfogliare” le schermate delle app del proprio smartphone, credimi, ci sarebbero molti più problemi anche per artigiani ed arredatori e non solo per quelli che lavorano nel campo della “domotica”.

Chissà…forse un giorno arriveremo anche a questo, siamo solo agli inizi dell’IoT…

Alla prossima!

Fabio

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