La malattia della domotica

Sa, è tutto molto bello, però vorrei qualcosa di semplice, cioè, che non sia troppo complicato… mi piacerebbe una “domotica base”!

E se va via la corrente ? Dopo non funziona più niente!

…non vorrei che con tutto questo internet mi entrano in casa!

Ma io non so programmare il computer… a me bastano i comandi a muro!

E se schiaccio il tasto sbagliato ? Oh mamma… mi fa paura… no no io non tocco niente!

Troppo cara… facciamo le cose tradizionali che funzionano meglio e costano meno!

No grazie… non vorrei rimanere chiuso fuori di casa !

Un mio amico tecnico, mi ha detto di non attaccare l’allarme alla domotica perché poi si blocca tutto !

Meglio di no… uno che conosco ha avuto troppi problemi e mi ha detto di lasciare stare… non ne vale la pena!

E se poi non mi piace o non la uso? Ho speso i soldi per niente…

Per sicurezza possiamo fare il doppio impianto… quello domotico e quello tradizionale… così in caso di guasto altro funziona!

… però gestiamo solo le motorizzazioni perchè tanto gli scenari non mi interessano!

Queste sono solo alcune frasi che portano ad affermare con certezza che il Committente è affetto dalla SINDROME DEL TERMOSTATO! 

No, non sono stupidate, ma quello che pensano veramente le persone. Io ne ho già sfatate alcune e se vuoi leggerle comincia da questo link!

Molto probabilmente tu ne conosci altre! A tal proposito, se vuoi contribuire alla causa con una “sparata” che hai letto o sentito, inviala a info@soluzionesmarthome.com. Cercherò di capire da dove nasce la malsana idea e sfaterò anche quella come ho già fatto con tutte le altre!

La “sindrome del termostato” è quella che io chiamo la malattia della domotica. E’ una malattia molto diffusa, soprattutto nelle persone over 30 non particolarmente amanti ed utilizzatori della tecnologia. Nasce dal fatto di dove passare da qualcosa di semplice e concreto (ad esempio un termostato con una rotella da girare)

a qualcosa di apparentemente complicato ed astratto (ad esempio un cronotermostato settimanale programmabile con un display multifunzione e qualche tasto).

Questa situazione coincide spesso con l’acquisizione della maturità dell’individuo, ovvero il passaggio dal sicuro e confortevole “nido materno” all’indipendenza di avere una “casa propria”.

Fino a questo punto gli unici sintomi significativi, si possono ricondurre al drastico passaggio generazionale dai telefoni GSM a quelli multifunzione fino ai nuovi smartphone.

Che male potevano fare quei tasti (0-9, *, #, <,>, menù e cancella)? Sui modelli più semplici, non c’era neanche la cornetta (verde e rossa) per effettuare o appendere la chiamata… Eppure era così semplice usare il telefono! Composizione del numero ed invio (o cornetta verde) e si poteva chiamare o mandare un messaggio (SMS) alla persona desiderata.

Anche gli smartphone moderni sono molto semplici da usare… solo che fanno molte più cose. Si può comunicare con gli altri in tantissimi modi oltre a rimanere costantemente sincronizzati ed aggiornati sulle notizie e le novità del mondo.

Ma quanti conoscono il reale funzionamento dei componenti elettronici o sono in grado di sviluppare nuove applicazioni? Chi avrebbe il coraggio di riparare i circuiti interni? Eppure tutti hanno questi dispositivi… o forse conosci qualcuno che gira ancora con lo StarTac o utilizza le cabine del telefono?

E’ inutile dire che il discorso è diverso….

  • Computer: quanti non usano il CAD (o programmi simili) ma affidano ancora i loro progetti al buon caro e vecchio tecnigrafo?
  • Auto: chi consulta vecchie mappe cartacee per trovare l’indirizzo di destinazione?
  • TV: chi si alza dal divano o dalla poltrona per cambiare il programma in TV?
  • Musica: quante musicassette o dischi ascoltate quotidianamente?
  • Potremmo andare avanti all’infinito ed in qualsiasi direzione… ma il discorso sarebbe sempre lo stesso.

Non voglio assolutamente dire che quanto menzionato qui sopra non sia fattibile o utilizzabile. Anzi, ci sono certi appassionati che vanno fieri dei loro vinili e dei loro giradischi esoterici… ma qui il discorso è completamente diverso. Si parla di COMODITA’ (che ricordo è l’anagramma di domotica)!

La domotica, dovrebbe essere l’evoluzione intelligente nell’uso della casa. Nonostante questo, la maggior parte delle persone continua a realizzare “impianti tradizionali”, come se la tecnologia facesse ancora paura!

La domotica dovrebbe essere naturalmente presente in tutte le abitazioni moderne. Proprio come un computer in ufficio, un navigatore in auto, il telecomando in dotazione con ogni TV, la musica preferita sul proprio dispositivo, ecc.… Invece no… perchè?

Da cosa nasce questo timore ? Perchè si ha paura di avere delle comodità ed una sicurezza maggiore? Soprattutto nella propria casa, ovvero il posto più sicuro e tranquillo in cui ci si può rifugiare.

E’ un controsenso, la maggior parte di noi vorrebbe tutto sotto controllo (almeno negli aspetti quotidiani…non politici o militari). Invece per la casa, a cui si dedica una vita di lavoro e sacrifici, la si lascia volutamente da parte!!

Perchè non comunicare e rimanere aggiornati sullo stato della propria abitazione? Senza nascondersi dietro la scusa del prezzo, questione già ampiamente affrontata nell’articolo “quanto costa la domotica?” o le altre leggende metropolitane sfatate anche loro.

Possono esserci solo due validi motivi per cui la domotica non sia ben desiderata o addirittura presa in considerazione.

  1. Sei già un proprietario di una casa domotica ed hai già subìto la maggior parte degli aspetti negativi che la domotica può dare;
  2. Hai degli amici/parenti/conoscenti che ti hanno vivamente consigliato di lasciar perdere la domotica. Hanno avuto dei problemi con il loro impianto o hanno dovuto affrontare e subire di tutto per arrivare comunque ad un punto che alla fine non è come loro si aspettavano.

Hai notato che spesso le 2 cose vanno a braccetto insieme… e di pari passo ?!?

Il problema di queste ROTTURE DI PALLE (visto che non c’è termine migliore che sintetizza le due motivazioni) deriva fondamentalmente dalla scelta sbagliata delle persone a cui è stato affidato il lavoro. Nella maggior parte dei casi si tratta di un normale progettista elettrotecnico ed uno o più installatori di impianti (elettricista, allarmista, informatico, ecc…).

Non avendo competenze a 360° per tutto quello che riguarda la domotica (ricordo essere una “scienza multidisciplinare”), sarà un inevitabile rimbalzo di responsabilità. Perchè? Banalmente perchè ognuno pensa solo a fare il proprio lavoro con lo scopo di finire e prendere i soldi il prima possibile, spesso fregandosene di farlo bene e soprattutto di rispettare quello dagli altri.

Attenzione quindi a chi ti rivolgi…  se vuoi un lavoro fatto bene, non ascoltare i mediocri!

Alla prossima!

Fabio

FabioLa malattia della domotica

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